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L'altopiano su cui sorgeva fu trasformato in feudo,in ''Defensa''e fu chiamato ''FEUDULUM''cioè piccolo feudo,e restò riserva di caccia esclusiva dei principi normanni fino alla morte di Federico II di Svevia,che pure lo nomina nella corrispondenza con la contea di Altomonte.
Quindi il feudo passò ai Sangineto di Altomonte e per matrimonio ai Sanseverino di Bisignano,che istituirono il diritto di passo sia sulla sottostante strada consolare che sulla ''Scafa''(passaggio con barche del fiume Esaro)che si trovava poco ad ovest dove in epoca contemporaneamente è stato costruito il ponte Esaro per Fedula ed Altomonte.
Nel frattempo sull'altopiano dove continuava a svilupparsi il Casale di San Lorenzo,aggregato alla contea di Tarsia,nel XV secolo fu costruito il convento dei padri Riformatori, che nel 1479 accolse e forse rifocillò 362 famiglie albanesi profughe,che poi si sparsero (1520-1543)per gli attuali centri Arbёrёsh di Lungro,Acquaformosa,S.Basile,Frascineto,Civita,Spezzano Albanese e Firmo.
Dopo varie vicende divenne unica feudataria di Fedula-Jentilino e del Casale di San Lorenzo,la famiglia Alarçon Mendoza della Valle siciliana(1543-1564),che pure possedeva altri feudi in Calabria.
Questa famiglia, di chiara origine spagnola,possedette San Lorenzo del Vallo ,nel frattempo smembrato dalla contea di Tarsia(1541),fino al 1037,quando l'ultima erede,Lucrezia della Valle,vendette l'Universum Ius al borghese Luigi Longo di Scalzati.
Un suo rappresentante,don Pietro Antonio,avviò la costruzione dell'attuale castello(dichiarato monumento nazionale per il suo interesse storico-artistico nel 1978),a pianta quadrata,orlato da quattro torri romboidale,alte quattro piani,sull'omonimo pianoro,che troviamo completato già nel 1590,ed avviò lo sviluppo sia agricolo che architettonico del casale,nel frattempo ridottosi a 84 famiglie,di cui solo pochissime albanesi;fece costruire la chiesa parrocchiale di rito latino dedicata a S.Maria delle Grazie(Ecclesia Sanctae Mariae Gratiarum),nelle vicinanze del castello.
                                                  
                                         
                                                                      Il Castello di San Lorenzo del Vallo 
 
Antico water posto al primo piano del castello di San Lorenzo del Vallo
Particolare dell'interno del primo piano del castello
Il casale dovette acquistare maggiore importanza,anche strategica(dimostrata dalla scuderia molto ampia)soprattutto nel 1620,quando il successore di don Pietro,don Andrea Alarçon Mendoza della Valle,divenne preside del mandamento ebbe cioè la custodia di tutto il teritorio circostante,che poteva ammirare dall'alto delle torri del castello.
Quindi,dopo la breve permanenza di Sant'Umile di Bisignano,che dal locale convento dei Padri Riformatori irradiò tanto ardore di carità,le vicende storiche del casale si svilupparono all'ombra del maniero,tra ribellioni contadine e soprusi baronali.
Con l'arrivo dei francesi in Calabria,San Lorenzo del Vallo svolse un ruolo significativo prima con il movimento sanfedista poi di resistenza ai Francesi e molti furono i caduti Sallorenzani.
L'edilizia sacra del luogo è espressa nella matrice chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie che conserva un artistico campanile con cupola.  
  
Il Campanile della Chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie
visto da una delle quattro torri del Castello        
 
(info prese dal sito http://www.lacalabria.it/comuni_prov-cs/s.lorenzo%20web/ a cura dell'associazione Mediamed)

 

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